Superato il concetto di “totalmente multimediale o classico espositivo” il connubio è ben riuscito.

Il Mudec di Milano, mette in scena “Modigliani Art Experience” nel palinsesto del Novecento italiano.

Dal 20 giugno al 4 novembre 2018, il Museo delle Culture ospiterà l’innovativa mostra a cura di Francesco Poli.

 

GUARDA IL VIDEO:

 

 

Francesco Poli. Curatore della mostra. Storico e critico d’arte. ha insegnato a Brera, all’Universitè Paris 8 ed ora presso l’Università di Torino.

Un affascinante racconto, cronologico, multimediale, di Modigliani ricostruito attraverso immagini, musiche liriche e suggestioni. Un vero e proprio excursus multisensoriale attraverso la vita travagliata gli amori, le muse e le avanguardie.

 

In una grande sala, ideata da Crossmedia Group, in collaborazione con Fake Factory a colpi di pixell ad alta definizione, tra soffitto pareti e pavimento, scorrono gigantesche riproduzioni dell’artista che evocano luoghi e sensazioni, catapultando lo spettatore nel mondo Bohemien di Amedeo Modigliani tra Monmatre e Montprnasse. L’evoluzione artistica di Modì è messa a fuoco attraverso indicazioni che si alternano alle opere.

La regia artistica è di Stefano Fake, che magistralmente in 45 minuti ripercorre la vita dell’artista traducendo in immagini l’intellettualità e i sentimenti di Modigliani trasferendoli allo spettatore.

Una raccolta nutrita di documenti e didascalie immergono coloro che varcano la porta del museo, dentro le  opere, quasi fossero dipinte addosso.

Una donna, spettatrice, è seduta dinnanzi alla proiezione della “Finestra”, quella dove Janne, decide  di porre fine alla sua esistenza e a quella della bimba che portava in grembo, piange lacrime commosse.

foto di Fake Factory

 

 

Le tende che sventolano, immettendo nello spazio espositivo, il vuoto assoluto. Si palpa  l’insopportabile esistenza di Jeanne, senza il suo amato, scomparso prematuramente: la musa e moglie si suiciderà poche ore dopo  la sua morte, gettandosi proprio da quella finestra .

 

 

Scorrono, le donne di Modigliani, con elementi figurativi che diventano geometrici e la purezza delle immagini con  linee snelle ed essenziali allontanano dalla verosimilità e  fanno  da contrappeso alla sua vita dissipata.

Jeanne Hebouterne con grande cappello anno: 1918 Dimensioni :55×38 Tecnica: olio su tela Sede : collezione privata

Si entra poi nella Stanza Scrigno dove sono esposti due originali del pittore e l’influenza del primitivismo, in particolare della scultura africana,

Beatrice Hasting. anno: 1915. Dimensioni :5cm 35×26. Tecnica: olio su cartone riportato su tavola. Sede : Museo del Novecento-Coll Jucker, Milano.
Rosa Porporina. anno: 1915. Dimensioni :5cm 44×27. Tecnica: olio e matite colorate su carta. Sede : Museo del Novecento-Coll Jucker, Milano.
Cultura Baoulè ( Costa d’Avorio). Maschera.sec xx. legno scolpito e intagliato, patine oleose. Sede Museo delle Culture Milano. Collezione Ezio Bassani

 

 

Si prosegue poi con l’Experience room che traccia a parete alcuni disegni in divenire che sono alla base del progetto artistico di Modigliani.

La mostra si conclude con la sala degli specchi o Infinity room dove il visitatore, in una totale vertigine, si immergerà  con l’eco dei capolavori tra composizioni e scomposizioni delle opere, e come protagonista complici smatphone e specchi potrà trovarsi immerso in un dipinto Modiglianesco.

la sala degli specchi
Condividi

2 Commenti

  1. Veramente bello il video è l’articolo. Fa venire voglia di andare a vedere questa mostra. Complimenti.

Lascia un commento