Risotto, riso, risereia e mondine nella Lomellina
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Ti parlo di Risotto, riso, risereia e mondine. Il valore che do al riso è quello che ha ben in mente da dove proviene, di quali e quante cure necessita perché arrivi a maturazione. Un tempo erano le mondine dalla semina, passando alla monda, al trapianto, fino alla mietitura. Oggi la trebbiatrice svolge quell’ ingrato compito, che un tempo muoveva le masse nei luoghi agricoli e movimentava la vita di campagna. Il fascino della terra lavorata, l’inondazione dei terreni a canali colmi di acqua, e poi l’affiorare dei germogli, sino alle distese di oro a perdita d’occhio, dei frutti. È periodo di mietitura e io sono nel pieno della cucina di stagione. Un buon Carnaroli della mia terra, con funghi porcini freschi, acquistati, perché non sono in grado di essere autonoma nella ricerca e nelle competenze micologiche. Risottino ai funghi, tostato al punto giusto, sfumato al punto giusto, insaporito al punto giusto e mangiato al momento giusto!
Io uso come unità di misura il mio pugno semi aperto, per dosare il riso. Due pugni a testa per il risotto, un pugno per le minestre.
Ho soffritto la cipolla tritata finemente, nella mia nuova casseruola, la risottiera con un spicchio di aglio intero, una tostatura e una sfumata di vino sul carnaroli e fino a cottura ultimata, l’aggiunta di brodo di verdure: ho mantecato con una noce di burro e una generosa quantità di Parmigiano Reggiano mantecatura costante. Ho aggiunto i funghi, i porcini.
Quanti di voi hanno mai visto o toccato una piantina di riso? Quanti si sono fermati a pensare al ciclo delle colture? E soprattutto voi sareste in grado di riconoscere un porcino? Io temo che dovrò sempre acquistarli o qualcuno che mi porti e mi insegni?! Nelle foto oltre il risotto ci sono le fasi di trapianto ed io che scimiotto la mietitura a mano, come la mia nonna.
le foto sono di proprietà di Rosso Tibet di Amanda Deni , soggette a copyright